Tra i vari scenari di perdita dei dati, un hard disk bruciato rappresenta una delle prospettive più inquietanti. Non è un segreto che i dispositivi elettronici non vanno d’accordo con le alte temperature e i dischi rigidi non fanno eccezione. Sia che l'evento sia scaturito da un incendio o da un surriscaldamento del pc, i file possono essere compromessi in tutto o in parte.

A volte la causa di bruciatura è puramente accidentale, mentre a volte è prevedibile. Perciò, in caso di odore di bruciato, fumo e calore, è meglio correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Come vedremo in seguito, i danni da bruciatura possono essere significativi, anche se in alcuni casi è possibile salvare i dati.

Le cause di un hard disk bruciato

Per hard disk bruciato intendiamo un dispositivo che è stato esposto alle alte temperature, sia che si tratti di brevi fiammate o di calore prolungato. A seconda dell’evento, il disco può presentare segni di carbonizzazione oppure danni non visibili all’esterno.

Un disco surriscaldato di solito emana un odore di bruciato più o meno persistente, oltre al classico calore al contatto. Nei casi più gravi è possibile notare del fumo, mentre nei casi meno evidenti il calore non è così intenso da far allarmare. Tuttavia, si possono sentire rumori metallici o clic insoliti.

La gravità dei danni dipende in gran parte dai fattori responsabili dell’esposizione alle alte temperature, che possono essere:

  • Incendi: il fuoco può essere provocato da calamità naturali come i fulmini oppure da incidenti domestici. In ogni caso i danni potrebbero essere irreparabili, poichè Il contatto diretto con le fiamme può distruggere o rovinare le caratteristiche meccaniche e magnetiche.
  • Cortocircuiti: sono anomalie nel circuito stampato montato sul retro dell’hard disk, la PCB (Printed Circuit Board). Questa scheda fornisce l'alimentazione e trasmette i dati al computer. I cortocircuiti provocano un passaggio di tensione elevata che può danneggiare sia le parti elettroniche che meccaniche.
  • Utilizzo prolungato: operazioni di scrittura e lettura intensive e prolungate possono generare un surriscaldamento. Se il computer non viene raffreddato o messo in pausa, le alte temperature possono rovinare alcune parti interne.
  • Difetti di fabbrica: errori durante la fabbricazione o componenti di scarsa qualità possono provocare surriscaldamento.
  • Sovralimentazione: l'uso di alimentatori sbagliati o tensioni eccessive causano danni alla PCB, che a sua volta provoca danni da surriscaldamento e bruciatura. Una tensione alta danneggia il chip di controller motore e il chip controller principale, oltre a diodi e resistenze. I danni sono spesso visibili, poiché si notano chiari segni di bruciatura o rialzi sulla superficie dei componenti elettronici.

Gli incendi sono eventi eccezionali e non controllabili, a differenza del surriscaldamento che può essere controllato con alcuni accorgimenti Tuttavia, i problemi di alimentazione o di tensione sono le cause più comuni di hard disk bruciato.

Sbalzi di tensione e cortocircuiti 

Il ruolo di una PCB è quello di comunicare con il computer e dare istruzioni al disco riguardo al suo funzionamento. La bruciatura della PCB è spesso causata da sbalzi di tensione. Questo problema si riscontra maggiormente negli hard disk da 3,5" destinati ai desktop, poiché richiedono un ingresso di alimentazione di 12 V, a differenza dei dischi da 2,5" per laptop che usano un ingresso da 5 V.

Gli sbalzi di tensione possono derivare da varie fonti. Tra le cause vi può essere l'impatto di un fulmine oppure la sovralimentazione da rete elettrica, come alimentatori sbagliati o adattatori CA instabili. In altri scenari, la causa potrebbe essere banale, come il contatto di una vite con la scheda madre che causa un cortocircuito. Inoltre, la PCB può bruciare anche a causa di cattive saldature o bassa qualità dei componenti utilizzati durante la produzione. Anche l'esposizione a umidità e a lunghi periodi di inattività può contribuire al deterioramento dei componenti, che non sopportano più il passaggio di corrente.

Tipi di danni in un hard disk bruciato 

Gli hard disk sono dispositivi fragili, costituiti da componenti meccaniche molto piccole. Nonostante siano progettati per la massima resistenza e per un uso continuo, sono comunque delicati e suscettibili ad eventi stressanti, in particolare al calore. Quando usiamo il computer, il surriscaldamento non interessa solo il processore, ma anche gli altri componenti, tra cui la memoria. In genere, le alte temperature sono dannose per tutto il sistema, ma lo sono soprattutto per i dischi rigidi. 

A confronto, gli SSD (Solid State Drive) presentano una maggiore resistenza grazie alla mancanza di parti mobili all'interno. Tuttavia, rimangono vulnerabili alle alte temperature, spesso durante calcoli intensivi e prolungati. L'elevata scrittura e lettura, specialmente in ambienti di lavoro ad alte prestazioni, può innescare un surriscaldamento interno che, se non gestito adeguatamente, può provocare una bruciatura della memoria o dei connettori.

Ogni hard disk produce naturalmente calore a causa del funzionamento meccanico. Quando è acceso, il motore fa girare i piatti anche oltre 7.200 giri al minuto, generando calore come sottoprodotto. Per i dischi rigidi, la temperatura d’uso ottimale dichiarata è compresa tra 0 e 60 gradi, ma già sopra i 50 gradi si genera stress termico.

Per fortuna il computer è in grado di rilevare se si raggiungono temperature limite. In questo caso viene avviato un sistema di autoprotezione che riduce le prestazioni per evitare altro calore. Tuttavia, l'uso intensivo e prolungato può diminuire la vita dei componenti e aumentare il rischio di failure. 

Poiché le parti sono metalliche, i danni causati dal calore sono dovuti alla dilatazione termica. Di conseguenza, un hard disk bruciato o sottoposto a calore eccessivo può essere seriamente compromesso. Le conseguenze più frequenti sono:

  • Crash della testina: il calore può provocare il contatto della testina con i piatti che girano ad alta velocità. Se il motore funziona, la testina, oltre a danneggiarsi, riga i piatti e in alcuni casi può anche romperli. 
  • Deformazione dei piatti: la dilatazione termica può alterare la forma dei piatti, generando disallineamenti che rendono impossibile la lettura dei dati.
  • Condensa: le variazioni di temperatura possono causare la condensazione del vapore acqueo, corrodendo le superfici metalliche.

Danni da incendi 

Un hard disk bruciato a causa di un incendio viene a contatto con le fiamme ed è sottoposto a temperature di oltre 200 gradi. Sebbene l'involucro possa offrire una protezione temporanea, si possono avere conseguenze irreparabili, tra cui:

  • Perdita delle proprietà magnetiche: sopra gli 80 gradi i magneti cominciano a perdere le loro proprietà. E’ altamente probabile che il calore delle fiamme provochi la smagnetizzazione dei piatti.
  • Danno da acqua e da residui di combustione: acqua o altri fluidi usati per spegnere l’incendio possono entrare all’interno del disco provocando corrosione o sporcando le superfici. 

Danni da sbalzi di tensione

Nella maggior parte dei casi, un hard disk bruciato da sbalzi di tensione riporta danni alla PCB. Su questa scheda ci sono varie parti che se raggiunte da tensione elevata possono bruciarsi. Spesso non sono visibili direttamente, poiché la scheda si trova sulla parte inferiore dell'unità, montata con i componenti rivolti verso l'interno per assicurare una maggiore protezione. Di conseguenza, dall’esterno sono visibili solo le saldature. Tra i componenti che possono danneggiarsi ci sono:

  • Il chip di controllo generale: è l’unità di elaborazione che gestisce la trasmissione dei dati e controlla il funzionamento delle testine di scrittura e lettura .
  • Il chip di controllo motore: regola la velocità del motore che fa girare i piatti, agendo come un amplificatore di corrente che trasmette elettricità dal chip di controllo generale al motore interno. 
  • I connettori: la PCB contiene due tipi  di connettori, uno per trasportare l'alimentazione a 5V o 12V e l'altro per la trasmissione dei dati, che può essere di tipo SATA, IDE, o SCSI. I contatti tra connettori di alimentazione e disco potrebbero bruciarsi.
  • Diodi, condensatori e resistenze: questi componenti svolgono un ruolo fondamentale nella protezione della scheda elettronica. Fungono da primi strumenti di difesa contro picchi di corrente e sono i primi a danneggiarsi prima che la tensione elevata raggiunga i chip principali. Il diodo TVS (Transient Voltage Suppression) è direttamente responsabile della tensione in entrata. E’ di solito il primo a bruciarsi, creando un cortocircuito e lasciando scoperto il resto dei componenti a correnti elevate.

hard disk pcb

Se una di queste parti brucia, non è più in grado di proteggere l'hard disk da rischi maggiori. La tensione eccessiva e non regolata può colpire direttamente un piccolo chip situato sull'attuatore delle testine (preamplificatore), con conseguente danneggiamento o malfunzionamento delle stesse. Può anche innescare una serie di eventi che portano a guasti più gravi all'interno dell'unità. Si possono avere bruciature immediate e il calore eccessivo e prolungato può deformare i piatti.

Riguardo a una PCB danneggiata, va sottolineato che non sempre il funzionamento del disco viene bloccato. In alcuni casi, nonostante alcune parti non regolino più la tensione in modo ottimale, l'hard disk potrebbe continuare a funzionare. Potrebbero essere avvertiti rumori insoliti come strani ronzii o clic, ma non sempre l’utente se ne accorge. Questi sintomi possono indicare un malfunzionamento e richiedere un'attenta valutazione del dispositivo da parte di tecnici specializzati, per evitare danni ulteriori o perdita di dati.

Come recuperare i dati da un hard disk bruciato

Pur essendo meccanismi delicati, gli hard disk sono protetti da un involucro metallico e hanno un minuscolo sistema di filtraggio dell’aria. Proprio per la loro delicatezza, sono progettati per difendersi dagli agenti esterni e in alcuni casi mostrano una resistenza sorprendente.

La resistenza di un hard disk permette ai piatti, le superfici interne sui quali vengono scritti i dati, di resistere anche ad eventi piuttosto stressanti. Nonostante ciò non va dimenticato che un disco non è indistruttibile e se è sopravvissuto ad un evento traumatico come un incendio, non andrebbe messo in funzione. Avviandolo in condizioni non più ottimali, si rischia di rovinare le parti interne e perdere tutte le informazioni contenute. Di seguito abbiamo elencato alcuni comportamenti saggi da seguire e una tipica modalità di recupero in camera bianca.

Elenco delle azioni da evitare

Se l’hard disk è bruciato, bisogna evitare azioni fai-da-te o comportamenti impulsivi. Tra questi ultimi intendiamo evitare la curiosità di vedere le condizioni interne del disco oppure l’ansia di accenderlo per vedere se funziona.

Inoltre, è meglio non seguire consigli su forum, spesso scritti da fonti sconosciute, che potrebbero peggiorare il danno.

La cosa migliore da fare è usare una certa cautela, in particolare:

  • Spegnere il computer: in seguito, disconnettere l'hard disk dal connettore per verificare se i contatti mostrano segni di bruciatura.
  • Non avviare l'hard disk: se la testina bloccata sui piatti comincia a muoversi, potrebbe rigare le superfici.
  • Non aprire l'involucro: l'apertura potrebbe far penetrare polvere o contaminanti che si depositano sui piatti, come i residui carbonizzati delle sigillature in gomma.
  • Evitare metodi di raffreddamento casalinghi: una volta rimosso il dispositivo, se scotta non metterlo nel congelatore e non tentare altri metodi per raffreddarlo.
  • Non accedere con un software di recupero dati: una lettura forzata con testina e piatti deformati può rendere illeggibili i dati.

Ai primi segnali di bruciatura, come calore, fumo, odore strano, è consigliabile seguire questi passi e rivolgersi ad un laboratorio specializzato. Lo stesso vale se il disco è stato coinvolto in un incendio.

Avviare un hard disk bruciato e recuperare i dati richiede una diagnosi accurata. A volte è necessario aprire il disco, un’operazione che non può essere svolta ovunque. Un tecnico qualificato dispone di una camera bianca, un ambiente sterile che riduce il rischio di graffi e contaminazione delle superfici. Solo dopo l’apertura, è possibile fare un’analisi accurata e stabilire se le informazioni possono essere recuperate.

E’ possibile recuperare i dati da un hard disk bruciato?

Anche se un hard disk bruciato non è più avviabile, non significa necessariamente che i file siano persi. A seconda delle condizioni, un tecnico può trasferire le parti non compromesse in un disco donatore. La possibilità di successo dipende in gran parte dalla gravità dei danni, cioè da quanto tempo è stato esposto alle fiamme o al calore eccessivo. Oppure dalla possibilità di ottenere parti di ricambio compatibili.

Si possono distinguere due scenari di recupero. Il primo è l’apertura del disco in camera bianca per l’analisi e la sostituzione delle parti meccaniche. Il secondo è la sostituzione della PCB o di alcuni componenti elettronici. Talvolta è necessario affrontare entrambi i passaggi.

Sostituzione delle componenti meccaniche

Le parti meccaniche si trovano all’interno dell’involucro, perciò gli eventuali danni non sono visibili sull'hard disk bruciato. Il processo di recupero inizia quindi con l’ispezione dell’interno, prosegue con la diagnosi e l’eventuale sostituzione. Riassumendo, può essere articolato in queste fasi:

  • Apertura in camera bianca: in laboratorio si apre il dispositivo e si esegue una diagnosi delle varie parti, tra cui attuatore, testine, piatti, mandrino, connettori e mini PCB di alimentazione. Questa operazione può essere fatta solo in camera bianca dove non sono presenti contaminanti che potrebbero depositarsi sulle superfici interne. Aperto l’involucro, il tecnico potrebbe notare subito deformazioni, disallineamenti o danni che le testine possono aver arrecato a causa del contatto con i piatti. Oltre ai classici graffi, alcune sostanze, come l'acqua, potrebbero aver toccato le superfici magnetiche.
  • Estrazione dei piatti: nel caso in cui l'hard disk sia stato esposto all'acqua a seguito di un incendio, il tecnico adotta misure preventive per evitare la corrosione. La pulizia dei residui, da combustione e da acqua, viene eseguita utilizzando solventi brevettati. Anche in caso di deformazioni o parti rovinate, i componenti vengono disassemblati e si estraggono i piatti su cui sono scritti i dati.
  • Trasferimento componenti in un disco donatore: se i dischi non sono rovinati, vengono trasferiti su un disco donatore, cioè un dispositivo uguale con il resto delle parti funzionante.
  • Recupero dei dati: una volta avviata l’unità, il laboratorio procede con la copia dei dati. Questo processo serve anche come verifica dell’integrità dei settori. Nel caso in cui si rilevi un settore danneggiato, la copia può essere configurata per saltare direttamente alle sezioni successive. Successivamente, è possibile ritornare ai settori danneggiati per effettuare una scansione più lenta e, se possibile, procedere con il salvataggio dei bit intatti. 

A procedura conclusa, il laboratorio consegna i dati salvati al cliente. Questa metodologia di copia dei dati, saltando i settori danneggiati e ritornando ad essi successivamente, può essere eseguita solo da personale specializzato. Anche in situazioni compromesse, un laboratorio potrebbe essere in grado di restituire comunque una parte dei dati dall'hard disk bruciato.

Sostituzione delle componenti elettroniche (PCB)

Se la parte di hard disk bruciato è la PCB, la sostituzione con un esemplare identico spesso non funziona. Ogni scheda monta un chip di memoria ROM che contiene un firmware. Questo dato deve corrispondere con quello sul disco, altrimenti non è possibile avviare l’unità. È pertanto necessario consultare un esperto prima di acquistare una PCB donatrice, poiché non è garantito che dopo la sostituzione l'hard disk funzioni. In caso di PCB bruciata, un laboratorio segue di solito questi passaggi:

  • Ispezione della PCB: se il circuito stampato è danneggiato, viene smontato e pulito accuratamente per analizzare quali componenti sono guasti. Il tecnico nota subito se ci sono segni di bruciatura al diode TVS o ai condensatori. I chip controller motore e il chip controller generale potrebbero avere la superficie gonfia e annerita. 
  • Estrazione del chip ROM: se la PCB dell'hard disk bruciato è gravemente danneggiata, il laboratorio tenta di trasferire il chip ROM su una scheda donatrice. Il chip ROM è un componente di dimensioni ridotte con 8 connettori e può essere dissaldato e trasferito. Contiene tutte le informazioni per il funzionamento dell’hard disk, tra cui il firmware.
  • Clonazione del chip ROM e trasferimento su PCB donatrice: per recuperare le informazioni memorizzate sul chip, i tecnici utilizzano un software specializzato che copia i dati e li trasferisce sulla nuova PCB. In alcuni scenari, le informazioni potrebbero risultare incomplete, ma si può tentare di ricostruirle con il medesimo software. 

Se dissaldare il chip ROM sembra un'operazione relativamente semplice, trasferire le informazioni complete richiede competenze tecniche avanzate. Tentativi fai-da-te in questa procedura possono comportare danni irreparabili, persino per uno specialista qualificato. La fragilità dei connettori del chip ROM aumenta il rischio di rotture durante il processo di dissaldatura, rendendo il componente inutilizzabile se uno degli 8 connettori si stacca. 

È importante sottolineare che per alcuni modelli di hard disk, questo metodo di sostituzione potrebbe non essere sempre efficace o applicabile, rendendo necessaria l'assistenza di esperti per determinare la soluzione più idonea al recupero dei dati.

Consigli per non bruciare un hard disk

Ritrovarsi con un hard disk bruciato non è mai una bella sensazione. Per evitare che ciò accada, è possibile adottare una serie di misure per contenere il surriscaldamento, i cortocircuiti e gli sbalzi di tensione. Alcune delle azioni preventive includono:

  • Usare il computer lontano da fonti di calore o in ambienti caldi: evitare posizioni in cui l’hard disk è esposto a temperature elevate o a sorgenti di calore come i radiatori.
  • Evitare ambienti umidi: l'umidità può causare cortocircuiti, ma è evitabile usando il computer in ambienti asciutti e proteggendolo e prestando attenzione alle infiltrazioni.
  • Spegnere il computer in presenza di segni di surriscaldamento: odore di bruciato, fumo o irraggiamento di calore sono tipici segnali da non ignorare.
  • Verificare la ventilazione e l'assenza di ostruzioni: la circolazione dell'aria all'interno del case è fondamentale per evitare il surriscaldamento. La ventola di raffreddamento e le prese d'aria vanno controllate e liberate dalla polvere.
  • Utilizzare alimentatori sicuri e verificare il voltaggio: un computer auto-assemblato deve utilizzare alimentatori di qualità che forniscono un voltaggio corretto alla PCB del disco. In caso di dubbi, meglio contattare un tecnico per una verifica.
  • Utilizzare un gruppo di continuità: l'uso di un UPS (Uninterruptible Power Supply) garantisce un'alimentazione stabile e continua al computer, evitando gli sbalzi di tensione.

Sebbene gli incendi siano eventi imprevedibili, il surriscaldamento può essere evitato o controllato. E’ sufficiente prestare attenzione alla temperatura emanata dal disco e all'ambiente di utilizzo. Inoltre non bisogna ignorare segnali di calore anomalo o odore di bruciato.

Considerazioni finali

Anche nel caso di un hard disk bruciato, la perdita dei dati si può prevenire con una serie di accorgimenti. Oltre alla manutenzione e al controllo della temperatura, un backup periodico è sempre la migliore strategia.

Se riscontri segnali sospetti di bruciatura, rimuovi il disco danneggiato dal computer, ma non avviare e non aprire l'unità. Sono necessarie competenze e attrezzature adeguate per fare una diagnosi. Per sapere se il disco può essere aggiustato e per sapere se i file possono essere recuperati, puoi contattarci cliccando qui

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